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IL CONI, 100.000 EURO DI MULTA IN CASO DI POSITIVITA´

04-02-2010 - News generiche
Il segnale questa volta è chiaro e preciso: medaglie sì, ma pulite. Per la prima volta nella sua storia il Coni, il comitato olimpico nazionale, ha posto una sanzione economica di rilievo per chi venisse disgraziatamente trovato positivo ai test antidoping delle prossime olimpiadi invernali di Vancouver, a giorni al via. Lo ha deliberato la Giunta esecutiva nella riunione di stamane: 100.000 euro la somma che dovrà pagare chi verrà trovato positivo, oltre a restituire eventuali medaglie e premi connessi, come già successo per il caso di Davide Rebellin, argento a Pechino e poi positivo al Cera. L´ente del Foro Italico vuole dare un´indicazione forte; oltre al giuramento i 109 atleti impegnati in Canda ora sanno che rischiano grosso a cercare facili scorciatoie per i risultati. Una decisione storica per certi versi, che ribalta il concetto di un Coni a caccia di medaglie ad ogni costo, come avvenuto in passato, per giustificare l´esistenza di un ente e di un carrozzone sempre più elefantiaco. Oggi, dopo svariate cure dimagranti, l´inserimento del finanziamento dell´ente nell´ambito della finanziaria (4,5 milioni di euro) conferisce agli operatori del settore una nuova tranquillità che consente anche di trattare con un certo distacco il discorso medaglie. Come del resto è logico e conseguente se si pensa semplicemente alla legge istitutiva del Coni stesso, cui è demandato il compito di rappresentare l´Italia sportiva nell´ambito delle Olimpiadi, ma anche di promuovere e di consolidare la pratica dello sport nel nostro paese. Cioè medaglie e sport sociale, sport educativo, sulle cui valenze anche semplicemente di salute (come stile di vita) nessuno può nutrire dubbi. Compito fin qui assolutamente deficitario, se i pensa solo all´arretratezza dello sport nella scuola e anche alla crisi del modello esclusivamente prestativo in tanti sport.
"Meno medaglie, ma pulite", questo è stato il motto del presidente Petrucci alla vigilia di Pechino 2008. Poi, con Rebellin, è successo quello che è successo. Ora si spera che l´Idea della multa funzioni da ulteriore deterrente, anche se ci si chiede cosa succederà se dovesse essere pizzicato un atleta fuori dal podio e magari nullatenente. Comunque un indirizzo da apprezzare, anche se la strada per una vera e definitiva lotta al doping è ancora lunga e tutta in salita.



Fonte: SPORTPRO.IT
 

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