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A 5 anni, nonostante tu possa amare la corsa, è troppo pericoloso

14-11-2013 15:29 - News biancoverdi
News da "La Gazzetta.it"

Una mezza maratona in 2h22´ a soli 5 anni: da Telefono Azzurro!

Milano, 14 novembre 2013 Il discutibile record di Anthony nel New Jersey: perché tanta fatica per un bambino? E c´è chi disse: "Il futuro è degli orfani...". In un organismo non ancora sviluppato certi sforzi possono essere pericolosi Si chiama Anthony Russo, ha 5 anni e, secondo la Road Racing Statistician Association, è il più giovane atleta ad aver completato una mezza maratona. E a Trenton, nel New Jersey dove ha corso sabato, l´ha conclusa a tempo di record, 2h22´25". Tempo che ha impressionato l´America e spazzato il precedente limite di un coetaneo, Matthew Feibush che nel 2007 in California concluse in 3h02´57". Genitori orgogliosi al traguardo: "Non ha accusato alcun dolore durante e dopo la gara". E poi hanno aggiunto: "Prima della gara si è svegliato alle 5.30 e dopo aver corso è andato a giocare a casa di un amico con il suo nuovo Superman". Già, perché questa è la carota. "Sono molto felice di partecipare alla mezza maratona - ha dichiarato candidamente Anthony - Perché ogni volta che finisco di correre ricevo un sacco di giocattoli".

Caso isolato? No. Il 12 ottobre in Texas una bimba, Keelen Glass, 6 anni, ha chiuso la sua mezza maratona la Showdown Half Marathon in 2h46´31". l´indianino — Ma nessuno di loro ha battuto la precocità di Budhia Singh, il piccolo indiano che nel 2006, a soli 3 anni e mezzo, percorse 60 km in circa 6 ore diventando il più giovane maratoneta della storia. Un bambino che la madre poverissima aveva venduto per 20 dollari ad un allenatore di judo che scoprì in fretta la straordinaria resistenza di questo poco più che lattante. Budhia è diventato popolarissimo in India ed il suo mentore ci ha guadagnato facendolo apparire in alcune pubblicità. Meno di un anno dopo bambino e allenatore sono stati fermati dalla polizia locale sulla linea di partenza di una gara folle, da Bhubaneshwar a Kolkata (l´ex Calcutta) di 500 km. Controlli medici individuarono nel bimbo scompensi cardiaci causati dalla malnutrizione.

LA MORALE — Piermario Calcamuggi, c.t. della nazionale femminile di sci negli anni 80 in un momento di sconforto dopo una discussione con il genitore di un´atleta, coniò una massima storica: "Nello sport il futuro è degli orfani". Queste storie sembrano dargli ragione. Giocattoli per Anthony, speriamo non cinghiate per Budhia, ma la storia è piena di genitori invasivi che vogliono che i figli realizzino i loro sogni, se non rimpinguare i conti in banca famigliari. Tennisti e tenniste vittime di padri dittatori, padri di futuri Coppi e Bartali che dopano i loro piccoli per farli diventare più veloci e resistenti; basta assistere a un incontro giovanile (soprattutto di calcio) per vedere quanto siano diseducativi i genitori sulle tribune. Questione di cultura, di saper afferrare il vero senso dello sport. E a certe età, a parte i rischi fisici di correre così a lungo in tenera età, lo sport deve essere solo un gioco, e l´unico senso del gioco stesso è imparare a rispettare le regole e l´avversario. Per quanto talentuoso, come può un bambino vivere la fatica di una mezza maratona o più? Senza contare che certe fatiche per un organismo non ancora sviluppato possono essere dannose. Che numero ha Telefono Azzurro?

Pierangelo Molinaro

Fonte: Gazzetta.it
 

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